a cura di Irene Guidi e Riccardo Boni, presentazione Tomaso Montanari, testi di Enrico Mascelloni
Con il Patrocinio del Comune di Sesto Fiorentino e l’adesione della Fondazione Museo e Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia.
Dopo la prima mostra sullo scultore e ceramista Salvatore Cipolla con cui l’Associazione culturale ManInArte ha inaugurato i suoi spazi e il suo calendario ricco di eventi culturali dedicati all’arte e all’artigianato d’élite, ManInArte rende nuovo omaggio al suo territorio e alla memoria storica di un luogo come quello di Sesto Fiorentino indissolubilmente legato alla ceramica e all’imponente figura della Manifattura di Doccia.
A contrapporsi con la memoria delle bianche armoniose forme di Doccia, l’Associazione ManInArte ospiterà una delle più importanti figure della scultura del secondo ‘900, Nedda Guidi.
Inaugurerà quindi venerdi 25 Marzo la mostra “Nedda Guidi, Impronte” a cura di Riccardo Boni e di Irene Guidi, nipote dell’artista e storica dell’arte che si confronterà per la prima volta non col rapporto studioso-artista ma con quello più diretto, emotivo e viscerale di zia e nipote. Sarà la lei ad introdurci all’intimo rapporto con una figura Titanica come Nedda Guidi. Un’appassionata studiosa di storia, di archeologia, di filosofia, la Guidi è Artista e Donna dal profondo intelletto, il sapere permea la sua opera.
Nata a Gubbio nel 1927 e trasferitasi a Roma nei primi anni ’50, Nedda Guidi è l’anello di congiunzione tra la sapienza del mestiere ceramico e la moderna figura di Artista Contemporaneo.
Dalle opere informali della fine degli anni ’50 (i Fogli), la Guidi si muoverà verso un linguaggio sempre più concettuale. Nella metà degli anni ’60 le sue opere saranno caratterizzate dalla costruzione modulare con cui creerà geometrie esaltate da inusuali e aggressivi smalti colorati. Queste acquisiranno sempre più carattere di solennità, figure totemiche e ieratiche, anticipando inoltre il concetto di opera-installazione. Riassume e trasfigura forma e materia in una sorta di minimalismo simbolista, evocando luoghi ed epoche lontane. Con la Guidi le impronte del passato e della sua memoria, mutano nel linguaggio unico della scultura concettuale.
Nel 1976 il noto critico Enrico Crispolti le dedica la sua prima retrospettiva alla Biennale della scultura di Gubbio, ripetuta poi dopo la sua morte nel 2016. Espone in Corea, Turchia, Grecia, Francia, le sue opere sono presenti in numerosi musei Italiani e internazionali.
Le sculture modulari in maiolica bianca presenti in mostra, vogliono essere un omaggio alla tradizione ceramica del luogo che la ospita, una mostra questa come omaggio reciproco, tra la classicità di Doccia e la contemporaneità della Guidi, insieme ambasciatrici nel mondo della cultura e dello stile Italiano.
Come presidente della Fondazione del Museo e Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia sono felice di salutare questa mostra, che dimostra la vitalità della tradizione della porcellana in questo territorio e la capacità di questo patrimonio di creare ponti fra il passato, il presente il futuro.
Viviamo settimane terribili, in cui sembra che l'impronta che il genere umano desidera lasciare su questo pianeta sia un'impronta di morte, di distruzione: l'opera degli artisti – vorrei dire l'opera delle artiste donne, e di Nedda Guidi in modo tutto speciale – dimostra invece come l'impronta che possiamo decidere di lasciare è un'impronta creativa, un'impronta umana e un'impronta carica di futuro.
Il futuro del Museo Ginori – che presto tornerà a parlare ai cittadini e alla cittadine di Sesto, della Piana, di Firenze e del Paese – è un futuro di costruzione di luoghi di incontro, di ponti, di collegamenti di umanità: è in questo spirito che sono felice di salutare tutte e tutti coloro che visiteranno questa bella mostra.
Tomaso Montanari
Presidente della Fondazione del Museo e Archivio Richard Ginori
presso:Associazione ManInArte,
via delle Robinie 10, 50019 Sesto Fiorentino (Fi)